In Brasile, come in altri paesi in via di sviluppo, vi è un complesso dialogo tra le diverse classi sociali, che si traduce in una concreta divisione spaziale. I luoghi riflettono le diversità di chi li abita, ne assorbono i conflitti. Città che al loro interno contengono città-satellite che non dialogano tra loro, separate da confini più o meno netti, confini che diventano trame di povertà, marginalità, rassegnazione. Ciò che si vuole fare è ripensare i confini, ridefinire il dialogo tra le parti; con il confine inteso non come spazio di conflitti ma come luogo di opportunità e di integrazione. Ci troviamo a Florianópolis, capitale dello stato di Santa Catarina, a sud-est del Brasile. La città si sviluppa su di un’isola caratterizzata da una morfologia complessa, con la sua forma allungata e il territorio caratterizzato, nella parte centrale, dalla presenza di colline e massicci montuosi, favorendo lo sviluppo urbano principalmente in corrispondenza della fascia costiera. Il Progetto, rispondendo ad un linguaggio architettonico centrato sulla relazione tra gli spazi, si pone come Dialogo tra le due città, quella formale: costruita, e quella informale, la Serrinha, selvaggia e autocostruita. Il progetto si interroga sul dialogo tra esistente e nuovo con un’opera che non è semplice infrastruttura ma un’architettura che crea un’occasione di contatto, un punto di incontro tra due città che condividono lo stesso spazio fisico ma privo di dialogo. Questo dialogo comincia nel rapporto tra elementi costruiti e elementi esistenti, riprendendo il vecchio fare architettura in Brasile, semplice e straordinario, un approccio progettuale in cui la Natura entra nell’architettura.  La rigenerazione non interviene su una semplice trasformazione di uno spazio fisico ma anche il modo di abitare il luogo in chiave differente dal precedente, utilizzando un linguaggio comune con la città formale. Non solo vivere, ma anche un nuovo modo di muoversi nella Serrinha che dialoga con il modo di muoversi nella città formale, e da quello prende forma.

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#UrbanRegeneration

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